Gaming disorder, la dipendenza da videogame è ufficialmente una malattia
L'industria dei videogiochi li invita a riconsiderare la decisione
A giugno 2018 L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha proposto di aggiungere la ''dipendenza da videogiochi'' alla lista delle malattie globalmente riconosciute, e ora l'aggiunta è stata ufficialmente approvata.
L'undicesima revisione della Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati (ICD10) ha ufficialmente posto la ''dipendenza dai videogiochi” accanto alla ''dipendenza dal gioco'' nella sua lista di ''malattie relative a comportamenti di dipendenza''.
Nello specifico tra i sintomi della dipendenza dai videogiochi ci sono ''un mancato controllo sul gioco [...], una sempre maggiore priorità data al gioco, fino a farlo diventare più importante delle attività quotidiane e degli altri interessi, una sempre maggiore intensificazione del tempo di gioco nonostante le conseguenze negative.''
La ICD-11 include sia i giochi online che quelli offline, e riguarda abitudini sia continue che sporadiche. Per la diagnosi, il paziente dovrebbe tipicamente mostrare il comportamento sopracitato per un periodo di almeno 12 mesi, nonostante il periodo possa essere più corto in caso di ''sintomi gravi''.
Allo stesso modo, la voce “gioco pericoloso” è stata inclusa come ''fattore che influenza le condizioni di salute'' e si riferisce a una ''modalità di gioco online o offline che aumenta sensibilmente il rischio di conseguenze gravi per la salute fisica e mentale dell'individuo interessato e chi lo circonda''.
''L'aumento del rischio può derivare dalla frequenza del gioco, dal tempo di gioco, dal disinteresse nei confronti di altre attività e proprità, dagli atteggiamenti rischiosi associati al gioco e al suo contesto, dalle conseguenze del gioco stesso, o una combinazione degli elementi sopracitati.''
Tutto questo è da intendersi come escluso dalla ''dipendenza dal gioco'' di cui abbiamo appena parlato, il che significa che la diagnosi non può essere fatta per entrambe le malattie.
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Facciamo un passo indietro...
In risposta alla classificazione, i rappresentanti dell'industria mondiale dei videogiochi da USA, Europa, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Sud Africa e Brasile hanno invitato l'OMS a riconsiderare la decisione.
In una dichiarazione pubblica, l'industria dei videogame ha affermato che la decisione di includere la ''dipendenza dai videogiochi'' nella ICD-11 non si basa su ''prove sufficientemente consolidate''. L'associazione che rappresenta globalmente l'industria dei videogiochi si è dichiarata ''preoccupata che l'OMS abbia tratto conclusioni senza il consenso della Comunità accademica''.
Sono inoltre preoccupati che ''le conseguenze delle iniziative di oggi potrebbero essere di portata troppo vasta, a discapito di chi è davvero bisognoso di aiuto''.
La proposta della ICD-11 è stata ufficialmente approvata ma non entrerà in vigore fino al 1 gennaio 2022, quindi l'industria dei videogiochi ha ancora un paio d'anni per istruire il suo caso.