Elon Musk: Grok 2 diventa open source, mentre Grok 3 resta esclusivo per gli abbonati Premium+ di X

Elon Musk and Grok.
(Immagine:: Shutterstock/JR des)

Il lancio del modello AI Grok 3 da parte di xAI ha permesso a Elon Musk e al suo team di mettere in mostra la potenza dell’ultima versione della tecnologia. Tuttavia, tra i risultati dei benchmark, si è parlato meno del destino di Grok 2. Mentre Grok 3 sarà riservato agli abbonati Premium+ su X, la versione precedente diventerà ancora più accessibile, poiché sarà presto resa open-source.

Fino ad ora, Grok 2 è stato il modello predefinito per tutti gli utenti, ma il suo motore di base avrà ora la possibilità di diffondersi molto oltre. Di solito, i modelli AI delle grandi aziende sono chiusi al pubblico: possono essere utilizzati tramite abbonamenti a pagamento, ma il loro funzionamento interno rimane inaccessibile e non modificabile. Rendere Grok 2 open-source significa offrire agli sviluppatori l’opportunità di esplorarne il codice e personalizzarlo per applicazioni completamente nuove.

Non è ancora chiaro quanto effettivamente sarà aperta questa versione di Grok 2. Spesso, quando le aziende parlano di open-source, mantengono comunque alcuni elementi proprietari riservati. Tuttavia, è probabile che questo modello trovi una seconda vita grazie alla comunità di sviluppatori, che potrà modificarlo e sperimentare con esso.

Nonostante il nome, OpenAI ha progressivamente abbandonato l’approccio open-source. I suoi modelli più avanzati restano proprietari, e GPT-4, ad esempio, non ha una versione aperta disponibile. Musk sembra voler sottolineare questo contrasto con OpenAI in modo piuttosto evidente.

Dopo aver espresso sfiducia nei confronti del CEO di OpenAI, Sam Altman, lo scorso autunno, Musk ha ribadito l’intenzione di rendere open-source i modelli di xAI una volta completata la prossima iterazione, ponendosi così in contrasto con il creatore di ChatGPT.

Pensiero aperto

xAI non è certo l’unica a puntare sull’open-source. Meta ha già esplorato questa strada rilasciando alcune componenti dei suoi modelli Llama sin dal loro debutto. Anche DeepSeek, il nuovo astro nascente dell’IA con sede in Cina, sta spingendo con forza verso l’apertura dei propri modelli.

L’open-sourcing di Grok 2 potrebbe portare alla nascita di strumenti innovativi al di fuori degli ambienti chiusi tipici delle grandi aziende. Piccole imprese e sviluppatori indipendenti potrebbero sfruttarlo per creare chatbot su misura o assistenti IA altamente personalizzati. Potrebbero emergere soluzioni originali, come un chatbot specializzato nella letteratura classica o un’IA pensata per aiutare gli sviluppatori indie a costruire il lore dei loro videogiochi. Il risultato potrebbe dimostrare che non è necessario un ecosistema chiuso e multimiliardario per dare vita a qualcosa di rivoluzionario.

Tuttavia, molto dipenderà dalle restrizioni che verranno integrate nel rilascio. Anche se xAI manterrà la promessa di rendere Grok 2 open-source, potrebbe comunque trovare un equilibrio vantaggioso per sé. L’azienda potrebbe riservare i suoi prodotti più avanzati agli utenti paganti, mentre la versione precedente verrebbe concessa liberamente per generare consenso, favorire l’innovazione da parte di sviluppatori indipendenti e, al tempo stesso, attrarre più utenti verso il proprio ecosistema.

Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.