Addio Bard, benvenuto Google Gemini AI: in arrivo anche l'app Android/iOS dedicata

Two phones on an orange background showing the Google Gemini app
(Immagine:: Google)

Google Bard è stato ufficialmente ribattezzato Gemini e, come anticipato da diverse fonti nelle scorse settimane, oltre alla versione gratuita ci sarà un piano a pagamento come quello introdotto da Microsoft con Copilot Pro.

Ma c'è un'altra novità: Google ha un nuovo modello di intelligenza artificiale chiamato Ultra 1.0 e questo motore appena costruito, che stando alle parole dell'azienda è il "primo a superare gli esperti umani in MMLU (massive multitask language understanding)" sarà alla base di un nuovo prodotto chiamato Gemini Advanced.

Come avrete dedotto, Gemini Advanced è l'abbonamento a pagamento menzionato all'inizio. Chi desidera accedervi dovrà sottoscrivere il piano Google One AI Premium (che fa parte dell'offerta più ampia di Google One). Il costo è di 19,99€/18,99€ al mese e comprende 2TB di spazio di archiviazione su cloud.

Google ha più volte sottolineato la grande differenza tra Bard e Gemini, affermando che il nuovo chatbot AI sarà molto più capace di ragionare e di affrontare compiti difficili come la codifica.

Ci è stato detto che Gemini Advanced sarà in grado di sostenere conversazioni più lunghe e approfondite e comprenderà il contesto a un livello superiore in base agli input precedenti. Tra gli esempi forniti da Google, Gemini Advanced agisce come un tutor personale in grado di creare esercitazioni passo-passo in base allo stile di apprendimento che ha stabilito essere il migliore per l'utente.

Per i creativi, Gemini Advanced aiuterà nella creazione di contenuti, tenendo conto di considerazioni quali le tendenze recenti e i modi in cui i creatori potrebbero essere in grado di aumentare l'audience.

Google sta anche introducendo un'app Gemini dedicata per il suo sistema operativo Android (disponibile negli Stati Uniti a partire da oggi, e in fase di roll-out in altre località "a partire dalla prossima settimana"). Gemini sarà accessibile anche tramite l'app di Google su iOS.

I possessori dei migliori telefoni Android potranno utilizzare Gemini tramite l'app indipendente, oppure potranno accedere tramite l'Assistente Google, che diventerà il vostro nuovo aiutante dotato di intelligenza artificiale generativa.

Gemini si può attivare tenendo premuto a lungo il tasto di accensione (oppure si può usare "Hey Google") per chiedere aiuto in modo sensibile al contesto. Avete appena scattato una foto? Basta attivare Gemini e l'intelligenza artificiale vi suggerirà, ad esempio, alcune didascalie, oppure potrete chiedergli di comporre un testo, di chiarire qualcosa su un articolo che state visualizzando sullo schermo e così via.

Anche le funzioni vocali di Google Assistant saranno soddisfatte da Gemini su Android, come il controllo dei gadget per la smart home.

Naturalmente l'implementazione per iOS non sarà simile, ma all'interno dell'app di Google sarà presente un tasto dedicato a Gemini che potrà essere utilizzato per creare immagini, scrivere testi e fornire altre funzioni di base rispetto a quelle presenti su Android.

Il rollout dell'app Gemini su Android e sui telefoni iOS inizia oggi negli Stati Uniti, mentre per usarla in Italia dovremo attendere ancora qualche settimana.


Analisi: Gemini punta alla leadership

Google è piuttosto entusiasta delle capacità di Gemini Advanced e fa notare che può accedere a 57 materie - dalla matematica alla fisica, passando per la legge e la medicina - per alimentare la sua base di conoscenze e le sue capacità di risoluzione dei problemi.

Google ci dice che nelle "valutazioni alla cieca" Gemini Advanced, alimentato da Ultra 1.0, è risultato il chatbot preferito rispetto ai principali rivali (leggi: Copilot Pro).

Va bene, tutto questo è positivo, ma come sempre si tratta di affermazioni fatte dall'azienda produttrice, quindi da prendere con le pinze. A breve avremo modo di provarlo e vi diremo cosa ne pensiamo ma per ora siamo più curiosi che scettici.

L'altra domanda che probabilmente vi starete ponendo è: quanto costerà l'abbonamento Negli Stati Uniti e nel Regno Unito costerà 20 dollari / 18,99 sterline al mese (circa 30 dollari australiani al mese), anche se è prevista una prova gratuita di due mesi per testare le acque, il che sembra suggerire che Google sia abbastanza fiducioso che Gemini Advanced farà colpo.

Se 20 dollari al mese vi suonano familiari, indovinate un po': è esattamente quello che Microsoft fa pagare per Copilot Pro. Coincidenze? Detto questo, c'è un ulteriore valore aggiunto per Google: il piano Google One Premium non ha solo l'intelligenza artificiale, ma anche altri vantaggi, in particolare 2 TB di spazio di archiviazione cloud. Copilot Pro non prevede alcun extra (a meno che non si consideri lo sblocco dell'intelligenza artificiale in alcune applicazioni Microsoft, come Word, Excel e così via, per gli abbonati a Microsoft 365).

Quindi, non solo abbiamo la gara tra le rispettive AI di Google e Microsoft, ma anche la battaglia tra le versioni a pagamento, e forse l'aspetto più interessante di quest'ultimo conflitto sarà la quantità di funzionalità che verranno escluse dalle versioni gratuite.

Così, Copilot Pro punta a rendere le cose più veloci e migliori per gli utenti paganti e ad aggiungere alcune funzioni esclusive, mentre Gemini Advanced sembra essere costruito più intorno all'idea di aggiungere molta più profondità in termini di funzioni e di esperienza complessiva. Inoltre, Google sta aggiungendo bonus come il cloud storage, per vincere la gara con Microsoft che dovrà rispondere a tono se vuole rimanere al top.

Come già detto, dovremo passare un po' di tempo con la nuova Ai Google a pagamento prima di poter trarre conclusioni reali su quanto sia più intelligente e consapevole del contesto.

Marco Silvestri
Senior Editor

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.

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