Google svela Willow, 105 qubit per un futuro quantistico più vicino

Google's Mountain View headquarters
(Immagine:: Shutterstock / Michael Vi)

  • Google presenta il chip quantistico Willow, che promette grandi passi in avanti
  • Willow può superare le prestazioni delle precedenti generazioni di chip in una serie di benchmark
  • Il chip ha un potenziale di riduzione esponenziale degli errori - una pietra miliare fondamentale

Google ha svelato un nuovo chip quantistico, Willow, capace di ridurre drasticamente gli errori, rappresentando un importante passo avanti verso il vantaggio quantistico.

Questo traguardo segna il secondo step nel percorso di Google verso lo sviluppo di un grande computer quantistico dotato di correzione degli errori.

Durante il test con il benchmark del campionamento di circuiti casuali, Willow ha completato l’operazione in soli cinque minuti. Per confronto, il supercomputer più veloce al mondo impiegherebbe un tempo astronomico di 10.000.000.000.000.000.000.000.000.000 anni per completare lo stesso compito.

Un piccolo passo per la computazione quantistica

Meet Willow, our state-of-the-art quantum chip - YouTube Meet Willow, our state-of-the-art quantum chip - YouTube
Watch On

Il chip è stato sviluppato nel laboratorio di Google a Santa Barbara, dove Willow ospita 105 qubit. Un qubit, equivalente quantistico del "bit" nell'informatica tradizionale, può esistere sia come 1 che come 0 allo stesso tempo, grazie alla sua capacità di trovarsi in uno stato di superposizione.

I qubit di Willow mantengono il loro stato di eccitazione, o stato "1" in binario, per circa 100 microsecondi, cinque volte più a lungo rispetto alle generazioni precedenti di chip realizzati da Google.

Nonostante i risultati impressionanti di Willow nei benchmark, questi rappresentano solo un passo lungo il cammino verso la creazione di un computer quantistico pratico con un reale vantaggio rispetto ai computer tradizionali. Attualmente, i computer quantistici possono essere più rapidi nel risolvere determinati problemi, ma l’informatica classica è più efficiente per una gamma più ampia di compiti, sia scientifici che commerciali. In un post sul blog di annuncio del lancio, Hartmut Neven, fondatore e capo di Google Quantum AI, ha dichiarato: "Abbiamo eseguito il benchmark RCS, che misura le prestazioni rispetto ai computer classici, ma non ha applicazioni pratiche note. D'altro canto, abbiamo effettuato simulazioni scientifiche su sistemi quantistici, portando a nuove scoperte scientifiche, ma ancora alla portata dei computer tradizionali".

TOPICS

Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.