I supercomputer del futuro potrebbero sfruttare l'energia nucleare
Il CEO di AMD Lisa Su ne è convinto
Lisa Su, amministratore delegato di AMD, afferma che il settore HPC (High Performance Computing) debba trovare soluzioni alternative per migliorare in termini di efficienza energetica.
Sempre secondo Su, la soluzione potrebbe essere il nucleare.
Le prestazioni delle CPU e delle GPU AMD raddoppiano in genere ogni 2,4 anni ma la loro efficienza energetica non avanza di pari passo. Alla lunga, questo divario potrebbe diventare insostenibile costringendo le aziende a valutare soluzioni energetiche non convenzionali.
Parlando alla International Solid-State Circuits Conference, la dott.ssa Lisa Su ha osservato che con l'arrivo dei Supercomputer che lavorano in scala zettaflop all'orizzonte sarà necessario trovare delle fonti di energia alternative, capaci di supportare tale potenza di calcolo.
Si passa al nucleare
In base ai trend attuali e supponendo che il progresso non rallenti, AMD ritiene che i primi HPC zettaflop potrebbero arrivare tra circa un decennio (anche se Intel ritiene sufficiente la metà del tempo).
In verità più che sapere quando arriveranno, rimane da capire quando saranno disponibili su una scala industriale ed efficienti dal punto di vista energetico.
Attualmente, si stima che un HPC capace di prestazioni misurabili in zettaflops dovrebbe utilizzare circa 500MW di energia, ovvero l'equivalente del consumo energetico prodotto da diverse migliaia di case. Per fornire tale potenza in modo costante e affidabile, attualmente, ci vorrebbe un reattore nucleare.
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Sebbene nei decenni precedenti l'efficienza energetica abbia fatto grandi passi in avanti, i progressi cominciano a rallentare man mano che il margine di manovra diminuisce.
"Questo appiattimento dell'efficienza diventa la sfida più grande che dobbiamo risolvere, sia dal punto di vista della tecnologia che da quello della sostenibilità", ha dichiarato Su.
Il CEO di AMD ha spiegato che l'efficienza di calcolo dovrebbe diventare la priorità numero uno per risolvere il problema. Su sostiene che potrebbero esserci altre soluzioni, tra cui l'impiego dell'intelligenza artificiale e dell'apprendimento automatico per il calcolo ad alte prestazioni, ma per ora siamo nel campo delle ipotesi.
Lavorare per migliorare questo aspetto diventa quindi un punto centrale per AMD, ma anche per tutti gli altri produttori di chip. Qualunque sia la combinazione di metodi che AMD e altre aziende utilizzeranno per migliorare le prestazioni, è probabile che passino ancora diversi anni prima di vedere un HPC in grado di gestire carichi di lavoro calcolati in zettaflop.
Fonte: The Register
Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.