Il 5G ci salverà dal cambiamento climatico?

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(Immagine:: Shutterstock)

Secondo una ricerca di Ericsson una rapida diffusione delle reti 5G in quattro settori fondamentali (energia, trasporti, manifattura ed edilizia) i Unione Europea potrebbe far risparmiare tra 55 e 170 milioni di tonnellate di CO2. Il che sarebbe, più o meno, come togliere 35 milioni di auto dalle strade europee. 

L'azienda si spinge ad affermare che il 5G è "fondamentale". Per gli sforzi tesi a combattere il riscaldamento globale (detto anche cambiamento climatico). 

Secondo sarà proprio la connettività di nuova generazione e rendere possibili e concrete le idee e i progetti per la riduzione delle emissioni. Almeno in parte, secondo Ericsson si parla di 550 milioni di tonnellate di CO2, circa la metà di quelle prodotte dal settore energetico europeo. 

Non è la prima volta che sentiamo parlare di come il 5G potrebbe avere un ruolo cruciale nelle politiche ambientali, e sicuramente per passare da una vaga idea a un'applicazione concreta è necessaria l'azione governativa. Al momento, tuttavia, lo sviluppo delle reti 5G in Europa è in ritardo rispetto a Nord America e (parte) Asia. 

Vero ambientalismo o greenwashing? 

D'altra parte non si può sorvolare sul fatto che Ericsson è una delle società che sta guadagnando dallo sviluppo del 5G, ed è quindi del tutto normale che arrivi proprio da loro uno stimolo ad accelerare. Che i commenti siano abbinati alla questione ambientale fa venire il vago sospetto che si tratti di greenwashing, piuttosto che di un serio impegno per combattere il cambiamento climatico. 

Sulle pagine di Greenpeace, WWF, Legambiente, Fridays For Future, Extinction Rebellion e le altre associazioni davvero impegnate per combattere il cambiamento climatico, è difficile trovare paragrafi su come le reti 5G potranno salvarci.  

Per il momento, metteremo questa idea di Ericsson nel cassetto del "ma anche no". 

Valerio Porcu

Valerio Porcu è Redattore Capo e Project Manager di Techradar Italia. È da sempre ossessionato dai gadget e dagli oggetti tecnologici che cambiano la nostra vita quotidiana, e dai primi anni 2000 ha deciso di raccontarla. Oggi è un giornalista con anni di esperienza nel settore tecnologico, e ha ancora la voglia di trovare le chiavi di lettura giuste, per capire davvero in che modo la tecnologia può rendere migliore la nostra vita quotidiana.