I colossi della tecnologia dovrebbero pagare gli utenti per condividere le loro informazioni sulla privacy

(Immagine:: Shutterstock)

Un nuovo studio ha rivelato che gli utenti tedeschi di Facebook credono che il social network dovrebbe pagare 8 dollari al mese per avere il permesso di utilizzare le informazioni personali, mentre gli utenti statunitensi si accontenterebbero di soli 3,50 dollari al mese.

Lo studio, intitolato “Quanto vale la privacy in tutto il mondo sulle piattaforme?", è stato condotto da Jeffrey Prince e Scott Wallsten del Technology Policy Institute (TPI). È la prima volta che viene fatto uno studio del genere, con l’obiettivo di quantificare il valore della privacy e dei dati online.

TPI ha esaminato le abitudini degli utenti negli Stati Uniti, in Germania, Messico, Brasile, Colombia e Argentina per valutare quanto vale la privacy in ciascun Paese.

Lo studio è stato effettuato in un momento in cui i consumatori sono sempre più preoccupati di come le aziende leader nel campo della tecnologia e i rivenditori raccolgono e monetizzano i loro dati personali

Il prezzo della privacy 

Scott Wallsten, presidente e collega senior di TPI, ha spiegato a Reuters come sia necessario quantificare il valore della privacy prima di analizzare le politiche sulla privacy dell'azienda, dicendo:

"Le differenze nel modo in cui le persone hanno a cuore la loro privacy nei diversi Paesi suggeriscono che le persone in alcuni luoghi potrebbero preferire una regolamentazione più debole, mentre gli abitanti di altri Paesi potrebbero preferire più garanzie. La quantificazione del valore della privacy è necessaria per condurre qualsiasi proposta di analisi".

Lo studio ha rilevato che gli utenti tedeschi chiedono una cifra superiore, rispetto ai consumatori statunitensi, per consentire alle aziende tecnologiche di condividere i propri dati personali con terze parti. Tuttavia, le persone in tutti i Paesi esaminati attribuiscono il massimo valore alle informazioni finanziarie, come i saldi delle banche e le informazioni biometriche, mentre i dati sulla posizione sono i meno preziosi.

Secondo lo studio, una piattaforma tecnologica dovrebbe pagare ai consumatori 8,44 dollari al mese per condividere le informazioni sul saldo bancario, 7,56 dollari per condividere le informazioni sulle impronte digitali, 6,05 dollari per leggere quello che scrive l’utente e 5,80 dollari per condividere informazioni sui prelievi di contanti. Sorprendentemente, i partecipanti al sondaggio vogliono essere pagati solo 1,82 dollari al mese per condividere i loro dati sulla posizione.

Via Reuters