Android R, integrazione dell’identificazione virtuale in via di sviluppo
Google e Qualcomm hanno fatto squadra per portare l’identificazione virtuale sui vostri smartphone
Prossimamente potrebbe non essere più necessario avere con sé patente o documenti identificativi grazie ad una nuova trovata di Google e Qualcomm.
I due giganti della tecnologia hanno stretto un accordo di partnership per rendere l’identificazione elettronica una realtà sul prossimo sistema operativo di Google, Android R.
Allo Snapdragon Summit nelle Hawaii, le aziende hanno rivelato che il processore Snapdragon di Qualcomm sarà il primo chip mobile a supportare le Android Identity Credential APIs di Android R, in arrivo il prossimo anno.
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Identificazione virtuale
Molteplici aspetti della nostra vita quotidiana sono già stati portati sugli smartphone, come per esempio l’utilizzo di carte d’imbarco, carte di credito e buoni d’acquisto. È evidente quindi che l’importazione dei documenti identificativi, resa sicura da un’autenticazione biometrica, costituisca il prossimo step.
Questo potrebbe permettere, per esempio, di archiviare la patente di guida sullo smartphone per confermare velocemente la propria identità, sia online che offline. In questo modo sarebbe possibile ridurre notevolmente i tempi necessari all’identificazione richiesta per l’acquisto di certi prodotti e servizi, offrendo al contempo un ulteriore livello di protezione dei dati personali.
Qualcomm e Google non sono scesi nei dettagli riguardo al funzionamento delle API, ma all’inizio di quest’anno è emerso che l’azienda di Mountain View sta lavorando ad un formato standard per memorizzare la patente negli smartphone, anche se per ora non si hanno informazioni sulla data di lancio del servizio.
È probabile che questo servizio venga incluso nella piattaforma Snapdragon 865, annunciata da Qualcomm questa settimana, che alimenterà la maggior parte degli smartphone Android dia fascia alta in uscita nel 2020.
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“Siamo soddisfatti della solida partnership stretta con Qualcomm che permetterà ad Android di raggiungere un livello di sicurezza superiore” ha dichiarato Sudhi Herle, responsabile della sicurezza della piattaforma Android presso Google.
“La sicurezza in sé non è affascinante come vorremmo...ma allo stesso tempo è un elemento che può aiutare ad implementare tecnologie mirate a migliorare la vita degli utenti rendendola più comoda”
“Durante lo scorso anno abbiamo lavorato a stretto contatto per incrementare le capacità di Android affinché i nostri utenti si sentano al sicuro.”
Questa mossa di Qualcomm e Google fa parte del piano che Keith Kressin ha descritto con le seguenti parole: “la realizzazione della piattaforma Android più sicura al mondo.”
Non si sa ancora molto riguardo ad Android R, ma è molto probabile che sarà pieno di upgrade e miglioramenti per gli utenti del settore mobile.
Mike Moore is Deputy Editor at TechRadar Pro. He has worked as a B2B and B2C tech journalist for nearly a decade, including at one of the UK's leading national newspapers and fellow Future title ITProPortal, and when he's not keeping track of all the latest enterprise and workplace trends, can most likely be found watching, following or taking part in some kind of sport.