Omegle chiude i battenti dopo 15 anni

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(Immagine:: Omegle)

Chi non ha mai passato una serata con gli amici su Omegle durante la pandemia? 

Per chi non lo conoscesse, Omegle era una piattaforma di chat online che permetteva agli individui di connettersi e chattare con degli sconosciuti scelti a caso e sparsi per tutto il globo terrestre.

Come avrete notato abbiamo usato il passato "era" dato che Omegle ha chiuso i battenti dopo 15 anni dalla sua nascita. Le motivazioni sono varie, ma la principale sembra essere il crescente abuso della piattaforma spesso utilizzata per commettere "crimini indicibilmente efferati".

Il sito, fondato nel 2009 da Leif K-Brooks, un programmatore e studente liceale allora diciottenne, è stato finanziato in proprio per tutta la sua esistenza. Anche se la popolarità di Omegle è diminuita nel corso degli anni, secondo la società di analisi SimilarWeb, il mese scorso ha attirato circa 50 milioni di visitatori.

"Quando ho lanciato Omegle non sapevo bene cosa aspettarmi. Qualcuno si sarebbe interessato a un sito Web creato da un ragazzo di 18 anni nella sua camera da letto, nella casa dei suoi genitori nel Vermont, senza alcun budget per il marketing? Ma è diventato popolare quasi subito dopo il lancio e da lì è cresciuto organicamente, raggiungendo milioni di utenti giornalieri. Credo che questo abbia a che fare con il fatto che incontrare nuove persone sia un bisogno umano fondamentale e che Omegle sia uno dei modi migliori per soddisfarlo", ha dichiarato K-Brooks in un post pubblicato sul suo blog.

I guai sono iniziati proprio durante la pandemia, periodo in cui migliaia di malintenzionati hanno usato la piattaforma per commettere atti illeciti nel momento di massima affluenza. Secondo il fondatore l'azienda ha cercato di implementare una serie di miglioramenti nel corso degli anni, ma "i recenti attacchi sono stati tutt'altro che costruttivi". 

Tra le accuse si parla di 600.000 report di abusi sessuali su minori nel solo 2022:

"Per quanto vorrei che le circostanze fossero diverse, lo stress e le spese di questa battaglia, insieme allo stress e alle spese già esistenti per la gestione di Omegle e la lotta contro il suo uso improprio, sono semplicemente troppo. Il funzionamento di Omegle non è più sostenibile, né finanziariamente né psicologicamente. Francamente, non voglio avere un infarto a 30 anni", ha scritto Brooks.

Deluso e amareggiato dall'accaduto, il fondatore di Omegle si è espresso sul degrado che ha caratterizzato internet negli ultimi 10 anni:

"La battaglia per Omegle è stata persa, ma la guerra contro Internet continua. Praticamente ogni servizio di comunicazione online è stato soggetto agli stessi tipi di attacco di Omegle; e sebbene alcune di esse siano aziende molto più grandi e dotate di maggiori risorse, tutte hanno un punto di rottura da qualche parte. Temo che, se non ci sarà un'inversione di tendenza, l'Internet di cui mi sono innamorato potrebbe cessare di esistere e al suo posto avremo qualcosa di più simile a una versione potenziata della TV, incentrata in gran parte sul consumo passivo, con molte meno opportunità di partecipazione attiva e di autentica connessione umana."

Come dargli torto?

Marco Silvestri
Senior Editor

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.