- Il 75% dei decisori aziendali è consapevole che l’AI sta aumentando la pressione sui data center
- L’energia rinnovabile è fondamentale, ma un dirigente su quattro non approva il raffreddamento ad acqua
- I leader considerano i digital twin un’innovazione rivoluzionaria
La nuova ricerca di Candence ha evidenziato che i data center attuali stanno raggiungendo il loro limite massimo a causa dell’espansione degli investimenti in intelligenza artificiale e servizi cloud.
Il 74% dei decisori aziendali afferma che le richieste dell’AI stanno aumentando la pressione sui data center, mentre l’86% avverte che la mancanza di innovazione potrebbe avere conseguenze da serie a moderate.
Nel frattempo, le aziende stanno cercando di rendere i data center più sostenibili, ma il lavoro da fare è ancora lungo.
Dobbiamo concentrarci sui miglioramenti
L’88% delle aziende sta attivamente lavorando per migliorare l’efficienza energetica dei propri data center, ma solo il 31% ritiene di fare abbastanza. Inoltre, il 70% teme che la rete elettrica nazionale sia vicina al limite, sottolineando l’importanza delle fonti di energia rinnovabile locali per supportare queste infrastrutture.
Per quanto riguarda la sostenibilità, il 26% dei decisori afferma che non adotterebbe mai il raffreddamento a liquido, a causa del consumo elevato di acqua e dei potenziali impatti negativi sulle comunità circostanti.
Tuttavia, diversi ostacoli stanno rallentando l’innovazione nei data center: i costi di implementazione (42%), la carenza di personale qualificato (35%), l’incompatibilità con le tecnologie esistenti (31%), l’incertezza sulle evoluzioni future (30%) e un ritorno sugli investimenti poco chiaro (33%).
Sebbene l’intelligenza artificiale sia principalmente associata agli assistenti linguistici (56%), può anche contribuire a ottimizzare i data center grazie all’automazione della gestione delle capacità (50%), alla previsione della domanda (54%) e al rilevamento dei guasti (60%).
Guardando al futuro, il 73% dei leader considera i digital twins una svolta per l’innovazione nei data center, con l’81% che ne riconosce già il valore e il 21% degli attuali non utenti che prevede di adottarli nei prossimi 12 mesi.
