Apple lancia un chatbot IA nell’app di assistenza

Half man, half AI.
(Immagine:: Shutterstock)

Apple ha iniziato a testare una nuova funzione di assistenza basata sull’intelligenza artificiale all’interno della sua app di supporto, segnando quello che sembra essere il primo passo dell’azienda verso un sistema di helpdesk gestito da chatbot.

La novità, chiamata Support Assistant, è stata introdotta in anteprima il 5 agosto 2025, ma al momento è disponibile solo per un numero ristretto di utenti iPhone negli Stati Uniti.

Chi visualizza il nuovo pulsante “Chat” nell’app Apple Support può avviare una conversazione con l’assistente, pensato per gestire in autonomia le procedure di risoluzione dei problemi più comuni legati ai prodotti e ai servizi Apple.

Apple takes a cautious approach to chatbot support

Nonostante la disponibilità limitata, il test segna l’ingresso di Apple in un settore in rapida evoluzione, dominato da fornitori di strumenti IA già affermati. Il Support Assistant può spiegare funzionalità, guidare gli utenti nella risoluzione di problemi e rispondere a domande specifiche di assistenza.

Presenta però limiti significativi: non può fornire informazioni su prodotti non ancora annunciati né trattare argomenti esterni all’ecosistema Apple. Se non riesce a risolvere un problema, l’utente può inoltrare la conversazione a un operatore umano.

Il sistema è etichettato come sperimentale e Apple avverte chiaramente che “potrebbe commettere errori”, invitando a verificare ogni consiglio critico fornito. Questa cautela riflette l’approccio prudente dell’azienda nell’integrazione di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) in applicazioni rivolte al pubblico. Pur confermando l’uso di modelli generativi, Apple non ha specificato se siano sviluppati internamente o forniti da partner esterni, ma le evidenze attuali indicano un modello ibrido, che le consente di acquisire capacità IA senza dipendere unicamente dall’iniziativa ancora in sviluppo Apple Intelligence.

Una caratteristica chiave di questo lancio è la scelta di mantenere il servizio fortemente mirato, evitando risposte fuorvianti o speculative, in linea con l’attenzione storica dell’azienda a privacy e controllo. Secondo Apple, tutte le conversazioni con l’assistente sono anonimizzate, non collegate a dati personali e usate esclusivamente per migliorare il servizio, confermando la strategia di distinguersi dai concorrenti meno restii a sfruttare i dati degli utenti per l’addestramento dell’IA.

Il debutto di questa anteprima coincide con altre iniziative IA di Apple, tra cui il rinnovamento di Siri, che ha però subito ritardi. Con il Support Assistant, l’azienda testa prima un’applicazione mirata, per poi valutare l’espansione verso strumenti di uso più generale.

Via Macrumors

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