Le scarpe Adidas e Nike sono più costose a causa dei "bot per sneaker"

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(Immagine:: Shutterstock)

Un nuovo fenomeno ha preso piede nel mercato delle scarpe da ginnastica. Si tratta dei cosiddetti “sneaker bots”, programmi utilizzati per comprare nuovi modelli di scarpe da tennis appena usciti per poi rivenderle ad un prezzo maggiore una volta terminato l’inventario dei venditori; si tratta di un problema sempre più grave per i consumatori.

Non solo, anche i venditori stanno soffrendo le conseguenze dell’utilizzo di questi bot, poiché possono occupare interamente la banda e, in casi estremi, persino far crashare i siti di vendita. Questi espedienti costringono i gestori dei siti a contromisure preventive, che vengono tuttavia applicate cercando di non infastidire gli acquirenti autentici con sistemi di verifica come i CAPTCHA, ad esempio. Questo fenomeno ha portato ad un inevitabile aumento generale dei prezzi.

La società di sicurezza PerimeterX ha scritto un ampio post sull’azione di tali bot. Dopo aver analizzato i dati di alcuni famosi portali di vendita, relativi a due nuove paia di scarpe disponibili dal 2 novembre, ha scoperto che al momento dell’uscita tra il 55% e il 68% di tutto il traffico era occupato da questi software.

I modelli in esame erano le Adidas Yeezy 500 e le Nike Air Jordan 1 Retro High OG 'Fearless'; non appena sono stati resi disponibili per l’acquisto, circa il 70% di essi è stato acquistato dai bot.

I normali consumatori sono apparentemente in minoranza e confusi tra gli squali che cercano di accaparrarsi quante più paia di scarpe possibili per poi rivenderle su mercati o siti di terze parti a prezzi gonfiati.

Coloro che cercano di acquistare dei biglietti per i concerti dei propri artisti preferiti ne sanno qualcosa; spesso, non appena i ticket vengono messi in vendita e si prova a cliccare su BUY, si scopre che i biglietti sono “misteriosamente” esauriti, salvo poi trovarli a prezzi esorbitanti sui siti di terze parti.

(Image credit: PerimeterX / Cybersole)

Si rischia “l’Apocalisse” 

Quindi, che fare? È un problema complicato poiché non c'è nulla di illegale nell'usare bot per comprare scarpe da ginnastica.

Come osserva PerimeterX: “Il software CyberAIO di Cybersole è l’artefice di questo perverso sistema e non solo è progettato con una bellissima interfaccia utente, ma è anche un prodotto tecnicamente sofisticato”. Gli utenti di CyberAIO scelgono semplicemente le scarpe da ginnastica che desiderano acquistare da un menu di imminenti uscite, impostano un budget e poi aspettano. 

CyberAIO “investe” in oltre 170 siti, dai rivenditori di sneaker ai siti di marchi e aziende di streetwear come Supreme, un'altra società che vende articoli a disponibilità limitata per favorire la consapevolezza e la percezione del marchio. Inoltre, CyberAIO, è disponibile anche per Android e iOS.

La rivendita di sneaker è un vero affare e sta diventando sempre più popolare, tant’è vero che il prezzo delle app come CyberAIO è molto alto. I rivenditori stanno cercando di fermare tali software, qualcuno è riuscito ad ingannarli e a vendere un modello per 10.000 dollari (circa 9.000 euro). L'ultima analisi di PerimeterX, in definitiva, dimostra la gravità di tale situazione.

La società di sicurezza afferma che il suo servizio di mitigazione dei bot può aiutare, così come qualsiasi altra soluzione specializzata e molti rivenditori stanno già investendo in queste tecnologie.

Per ora, tuttavia, PerimeterX ritiene che dovremo prepararci per "vendite di sneaker invernali che potrebbero causare un “botpocalisse” per i rivenditori e i marchi impreparati".

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Darren is a freelancer writing news and features for TechRadar (and occasionally T3) across a broad range of computing topics including CPUs, GPUs, various other hardware, VPNs, antivirus and more. He has written about tech for the best part of three decades, and writes books in his spare time (his debut novel - 'I Know What You Did Last Supper' - was published by Hachette UK in 2013).