Windows 10 fine vita: metà PC globali ancora a rischio sicurezza
Windows 10 EoL is here
- Windows 10 ha raggiunto il fine vita, terminando gli aggiornamenti di sicurezza e i futuri miglioramenti
- Oltre il 40% degli endpoint globali esegue ancora Windows 10, ponendo gravi rischi per la sicurezza
- Le aziende finanziarie affrontano vincoli di bilancio e sfide infrastrutturali legacy che ritardano la modernizzazione
Windows 10 ha ufficialmente raggiunto lo status di end-of-life (EoL), il che significa che non riceverà più aggiornamenti di sicurezza cruciali, miglioramenti importanti o upgrade. Nonostante la scadenza sia stata di dominio pubblico per anni, molti endpoint in tutto il mondo utilizzano ancora il sistema operativo, rischiando acquisizione di dispositivi, esfiltrazione di dati e una miriade di altre minacce destinate a manifestarsi prima o poi. In concomitanza con la data di EoL, due aziende hanno analizzato il mercato per comprendere quanto sia grande il potenziale panorama delle minacce, ottenendo risultati sorprendenti. Cloudhouse ha intervistato 135 responsabili IT del settore finanziario e ha scoperto che il 60% gestisce ancora "un gran numero" di server e desktop con versioni non supportate di Windows OS.
Il peso del debito tecnico
Contemporaneamente, dati separati di TeamViewer hanno rivelato che più del 40% degli endpoint globali che hanno ricevuto supporto tramite la sua piattaforma utilizzano ancora Windows 10. L'azienda ha analizzato un campione anonimizzato di 250 milioni di connessioni TeamViewer avviate tra luglio e settembre 2025, includendo connessioni da utenti con licenze sia a pagamento che gratuite. Windows 10 è ancora supportato e non presenta vulnerabilità note ad alta gravità o zero-day che possono essere sfruttate. Questo non significa che i team IT non stiano lottando con l'infrastruttura legacy. Infatti, il rapporto di Cloudhouse ha rilevato che il 90% delle organizzazioni ha un debito tecnico Windows e più del 59% dei responsabili IT finanziari dedica troppo tempo alla manutenzione e alla risoluzione dei problemi dell'infrastruttura Windows legacy. Il denaro sembra essere il vincolo chiave che impedisce alle aziende di migrare verso tecnologie più recenti. Lo studio ha anche scoperto che il 95% degli intervistati vorrebbe poter spendere più denaro - e tempo - in progetti strategici, piuttosto che nella manutenzione quotidiana. Eppure, quasi il 90% ha un piano per modernizzare la propria infrastruttura entro i prossimi 24 mesi. "Le società di servizi finanziari si assumono un acuto rischio operativo derivante dai sistemi Windows legacy", ha affermato Mat Clothier, CEO di Cloudhouse. "Questo è un rischio critico per il business che prosciuga i budget e impedisce il lavoro di sicurezza e trasformazione digitale. Con importanti traguardi di supporto Microsoft in arrivo nel 2025, le aziende hanno bisogno ora di percorsi di migrazione attuabili e a basso rischio."
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Sead is a seasoned freelance journalist based in Sarajevo, Bosnia and Herzegovina. He writes about IT (cloud, IoT, 5G, VPN) and cybersecurity (ransomware, data breaches, laws and regulations). In his career, spanning more than a decade, he’s written for numerous media outlets, including Al Jazeera Balkans. He’s also held several modules on content writing for Represent Communications.