Patto dell'UE per l'IA: Microsoft e Google in prima linea per la sicurezza
Centinaia di aziende firmano il Patto UE sull'intelligenza artificiale, compresi i giganti della tecnologia
L'UE ha rivelato che oltre un centinaio di aziende hanno sottoscritto il nuovo Patto sull'intelligenza artificiale, tra cui giganti tecnologici come Microsoft, Google e Vodafone.
Il patto prevede l'impegno a realizzare tre azioni fondamentali. La prima è l'adozione di una strategia di governance per incoraggiare l'implementazione dell'IA nell'organizzazione e lavorare per la futura conformità con l'AI Act.
In secondo luogo, le aziende hanno concordato di identificare e mappare i sistemi di IA che potrebbero essere classificati come ad alto rischio ai sensi dell'AI Act: si tratta dei sistemi con il più alto impatto sulla vita delle persone, come le infrastrutture critiche, i servizi per l'impiego e le forze dell'ordine.
Una misura temporanea?
Infine, il patto prevede l'impegno a promuovere l'alfabetizzazione e la consapevolezza dell'IA tra il personale, per garantire uno sviluppo responsabile ed etico.
Essendo un impegno volontario, il patto non è legalmente vincolante e le aziende che non vi aderiscono non incorreranno in sanzioni. Dalla lista mancava Meta, ma l'azienda ha dichiarato di essere aperta a future discussioni.
Tuttavia, il patto è un precursore del già citato AI Act, che sarà introdotto nel 2026 e costituirà il più grande quadro giuridico per l'IA al mondo.
Nel 2026, si prevede che le piattaforme di IA dovranno rispettare le leggi sul copyright o incorrere in multe fino al 7% del fatturato globale. I sistemi identificati come "ad alto rischio" dovranno aderire a requisiti rigorosi, come la registrazione delle attività, la sicurezza informatica e i sistemi di mitigazione dei rischi.
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Negli ultimi tempile Big Tech sono state oggetto di una nuova e significativa legislazione dell'UE, con il Digital Service Act e il Digital Market Act che mirano a limitare i poteri delle aziende tecnologiche e a introdurre norme più severe in materia di privacy.
L'UE ha dimostrato di non aver paura di comminare sanzioni enormi alle organizzazioni che non rispettano la normativa, con aziende come Apple che hanno semplicemente scelto di non implementare funzioni di intelligenza artificiale nell'UE a causa di "incertezze normative".
Nato nel 1995 e cresciuto da due genitori nerd, non poteva che essere orientato fin dalla tenera età verso un mondo fatto di videogiochi e nuove tecnologie. Fin da piccolo ha sempre esplorato computer e gadget di ogni tipo, facendo crescere insieme a lui le sue passioni. Dopo aver completato gli studi, ha lavorato con diverse realtà editoriali, cercando sempre di trasmettere qualcosa in più oltre alla semplice informazione. Amante del cioccolato fondente, continua a esplorare nuove frontiere digitali, mantenendo sempre viva la sua curiosità e la sua dedizione al settore.