Il consumo energetico dei data center sta diventando un problema serio

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data center (Immagine:: Future)

Secondo un nuovo rapporto dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE), la domanda globale di elettricità da parte dei data center potrebbe raddoppiare entro il 2026.

Secondo l'AIE, l'aumento della domanda energetica potrebbe presto raggiungere i consumi di nazioni europee del calibro di Germania e Svezia, evidenziando l'immensa portata del problema che continua a crescere man mano che i consumatori e le aziende si rivolgono a soluzioni digitali.

L'aumento è attribuito all'estrazione di criptovalute e all'intelligenza artificiale, due settori che non solo sono destinati a crescere nei prossimi anni, ma che si sono già guadagnati la reputazione di essere eccezionalmente avidi di energia.

I consumi dei data center

Secondo le stime dell'AIE, nel 2026 la domanda potrebbe raggiungere i 1.050 TWh, aggiungendo fino a 590 TWh di domanda alle reti a livello globale, ovvero l'equivalente del consumo energetico di alcuni dei più grandi Paesi europei.

L'Agenzia afferma che un terzo (33%) dei data center mondiali si trova negli Stati Uniti. Un altro 16% si trova in Europa e il 10% in Cina. In prospettiva, l'AIE ritiene che la domanda della Cina potrebbe superare quella degli Stati Uniti, raggiungendo i 300 TWh nel 2026 e i 400 TWh nel 2030.

Anche la domanda europea è destinata a crescere, con molti dei centri più grandi situati in città chiave come Amsterdam, Dublino, Francoforte, Londra e Parigi.

Nel 2022, quasi un quinto (17%) della domanda di energia dell'Irlanda era attribuito ai suoi data center, e questa cifra potrebbe presto salire a un terzo (32%) entro il 2026.

Sono stati fatti molti sforzi per rendere i data center più sostenibili, compresi hardware e componenti più efficienti, ma la crescente domanda di servizi cloud da parte di consumatori e aziende continuerà a far aumentare il consumo energetico dei data center.

Nonostante le evidenti sfide, l'AIE rimane positiva sul ruolo delle energie rinnovabili nel soddisfare la crescente domanda, prevedendo che l'energia verde potrebbe rappresentare circa un terzo della domanda mondiale entro il prossimo anno. Le fonti a basso contenuto di carbonio, comprese le rinnovabili e il nucleare, potrebbero rappresentare quasi la metà (46%) dell'offerta mondiale entro la fine del 2026.

Il direttore esecutivo dell'AIE, Fatih Birol, si è espresso positivamente a riguardo: "... è incoraggiante che la rapida crescita delle fonti rinnovabili e la costante espansione del nucleare siano insieme in grado di soddisfare tutto l'aumento della domanda globale di elettricità nei prossimi tre anni".

Fonte: The Register

Marco Silvestri
Senior Editor

Marco Silvestri è un Senior Editor di Techradar Italia dal 2020. Appassionato di fotografia e gaming, ha assemblato il suo primo PC all'età di 12 anni e, da allora, ha sempre seguito con passione l'evoluzione del settore tecnologico. Quando non è impegnato a scrivere guide all'acquisto e notizie per Techradar passa il suo tempo sulla tavola da skate, dietro la lente della sua fotocamera o a scarpinare tra le vette del Gran Sasso.

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