TechRadar Verdict
Doom Eternal si reinventa senza abbandonare le caratteristiche che hanno reso celebre la saga. Nel nuovo sparatutto c’è tutta la ferocia che ci si aspetta da Doom, con l’aggiunta di alcuni elementi GDR del tutto nuovi. Vi consigliamo di non perdervelo.
Pros
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I combattimenti sono frenetici come sempre
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Le arene sono stimolanti
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Ritmo di gioco adrenalinico
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I livelli sono vari e divertenti
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Nuovi nemici, armi e sistemi di progressione
Cons
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Il finale non ci ha convinto
Why you can trust TechRadar
Piattaforma: PC
Tempo di gioco: abbiamo testato Doom Eternal per 15 ore, finendo la campagna principale in difficoltà "Hurt Me Plenty" e raccogliendo la maggior parte dei collezionabili.
Doom Eternal nasce dalle profondità dell'inferno come sequel di Doom 2016, perpetrando l'eredità dei suoi predecessori e mescolando vecchie e nuove meccaniche nella speranza di rivitalizzare il genere FPS. Doom 2016 aveva i suoi difetti, tuttavia le innovazioni introdotte con quel reboot si sono trasformate nella colonna portante di Doom Eternal.
Combattimenti frenetici, armi rumorose e demoni terrificanti abbondano nel capitolo del 2016. Il DNA retrò aveva trovato il perfetto equilibrio accanto ai miglioramenti tecnici inseriti negli ultimi decenni, e Doom Eternal sfrutta queste basi per imporsi come uno degli sparatutto più intriganti dell’anno.
Sono passati più di 25 anni dal primo Doom, e Doom Eternal sembra esattamente ciò che Doom (2016) sarebbe dovuto essere.
Conflitti ultraterreni
Doom Slayer, meglio conosciuto come Doom Guy, non ha mai smesso di combattere contro le creature demoniache dalla sua ultima avventura. Ora risiede su un'enorme nave chiamata appropriatamente Fortezza del Destino, che funge da base per le missioni. La storia inizia con un avviso che annuncia che l'inferno è arrivato sulla Terra e la situazione sta peggiorando di minuto in minuto. È vostro compito trovare la causa di questa apocalisse, e distruggerla per salvare l'umanità, viaggiando attraverso il paradiso e l'inferno.
Doom Eternal punta molto sulla narrazione, sebbene le cut scene siano piuttosto brevi, ed è focalizzato sullo sterminio dei demoni e sull’esplorazione di ogni angolo dei diversi livelli in cerca di collezionabili e segreti. Abbiamo impiegato 15 ore per terminare la campagna, assistendo al debutto di nuovi personaggi e al ritorno di alcune vecchie glorie, percependo la tensione e l'ambiguità della nostra missione: salvare un’intera civiltà dal giorno del giudizio.
Il gameplay è semplice: cacciare e uccidere chiunque si dimostri un ostacolo, con azioni spesso raccapriccianti e a tratti esilaranti. The Doom Slayer è un protagonista forte e indipendente; volta le spalle a chi lo avverte dell'esito della missione o semplicemente interrompe il discorso di un nemico, sparandogli.
Questo atteggiamento da duro è una costante nella serie e… ci piace molto. La vecchia armatura è stata sostituita da una corazzata in grado di sparare bombe o incendiare i nemici con la piccola torretta posizionata sulla spalla sinistra. Una lama nascosta è inserita sul braccio destro. L'iconico fucile a doppia canna è stato aggiornato con un rampino, che vi permette di ridurre la distanza col nemico a cui state mirando. Ogni arma ha due mod che ne alterano il fuoco secondario e possono essere potenziate.
Anche le rune tornano e potrete selezionarne fino a tre contemporaneamente. Queste aumentano la velocità del protagonista dopo aver terminato un'uccisione epica o delle esecuzioni ravvicinate, delle quali potrete “ammirare” gli aspetti più cruenti. Come se non bastasse, le rune permettono anche di rallentare brevemente il tempo.
L'unica cosa che temono è Doom
Praticamente ogni aspetto del Doom Slayer può essere potenziato, e fortunatamente, ci sono molti modi per farlo. In ogni livello, sono nascosti una serie di upgrade da recuperare, che rendono l'esplorazione più appagante. Dalle brevi sezioni subacquee ai segmenti acrobatici che sembrano usciti da un Super Mario Galaxy, l’esplorazione dei livelli è stata totalmente rinnovata, ma senza rallentare il ritmo di gioco.
Tale slancio è alimentato ancora una volta dalle arene di battaglia, che ora sono persino segnalate sulla minimappa. Queste aree avevano una grande importanza nel precedente capitolo e ora, non appena vi ci avvicinerete, c'è un'alta probabilità che i nemici vi accolgano pronti a combattere. Le arene sono state progettate in modo intelligente; dispongono di piattaforme e portali di salto che vi garantiranno un vantaggio tattico sui demoni.
Il combattimento è più strategico. Le kill epiche garantiscono kit medici indispensabili, mentre mutilare i demoni con una motosega porta a un'esplosione di sangue, budella e tonnellate di munizioni, con dei meccanismi che ricordano molto la meccanica tipica dei battle royal.
I demoni ora hanno punti deboli che possono e devono essere sfruttati correttamente nel bel mezzo della battaglia. Sparare una granata nella bocca di un Cacodemon lo destabilizzerà, esponendolo a un'uccisione epica a mezz'aria. Potete distruggere il cannone di un Mancubus o la torretta sulla testa di un Arachnotron per ottenere vantaggi tattici mentre affrontate più demoni contemporaneamente.
I combattimenti sono incessanti, il ritmo e l'intensità rimangono sostenuti indipendentemente dal livello di difficoltà. È possibile tornare in ogni livello superato per trovare tutti i collezionabili e i power-up, mentre la difficoltà Master Level introduce nemici diversi per una sfida aggiuntiva.
Padroneggiare tutte le armi e migliorare completamente l’armatura richiederà molto tempo, mentre il completamento della campagna principale è relativamente semplice. Non appena abbiamo visto i titoli di coda, stavamo già pensando di selezionare una difficoltà maggiore e di tornare indietro. Doom Eternal incoraggia i giocatori a spingere i propri limiti e “macellare” i demoni nei modi più cruenti.
La Fortezza del destino è un omaggio ai precedenti titoli. Ivi potrete ammirare i collezionabili raccolti, come le vecchie canzoni e giochi come Quake II. Anche i giocattoli tornano, presentando ora adattamenti chibi dei nemici su uno scaffale all'interno della stanza personale del DOOM Slayer, che è piena di Easter Egg e riferimenti storici. Gli sviluppatori sono riusciti a immettere nuova linfa nel titolo senza snaturarlo e anche i vecchi gamer si troveranno a loro agio.
Conclusioni
Doom Eternal compie notevoli passi avanti rispetto al predecessore, sia nei combattimenti contro i boss che nel level design.
Non abbiamo avuto la possibilità di provare Battlemode (i server non sono attivi fino al lancio), la nuova modalità multiplayer, mentre la campagna in single player si è rivelata davvero avvincente. id Software rilascerà sfide settimanali nel prossimo futuro che vi garantiranno skin e molti altri cosmetici per il profilo multiplayer.
Le arene di battaglia completano l’esperienza con il loro ritmo infernale.
Se Doom 2016 era veloce e violento, Doom Eternal è furioso e implacabile; è un FPS con feature anni '90, che apre le porte a qualcosa di familiare ma completamente nuovo.
I livelli di difficoltà e l'interfaccia utente personalizzabile semplificano l’adattamento al titolo, e a parte un finale non del tutto soddisfacente, avrete sempre voglia di farvi una partitina a DOOM.