L'intelligenza artificiale potrebbe giocare ai videogiochi al posto vostro
L'AI sempre più protagonista
Dormire, mangiare e lavorare non vi lasciano molto tempo per giocare? A quanto pare Sony Interactive Entertainment avrebbe depositato un brevetto che vi aiuterà a risolvere questo "problema".
Il brevetto prevedere una "modalità di controllo automatizzata e basata su intelligenza artificiale per lo svolgimento di attività specifiche durante le sessioni di gioco".
Sony ha depositato il brevetto ad aprile 2020 e ha pubblicato nel corso di questo mese (tramite SegmentNext) le informazioni di base sulla domanda di brevetto, che delineano il modo in cui l'IA potrebbe analizzare lo stile di gioco di una persona e poi fornire assistenza durante le partite, quando richiesto dal giocatore.
Secondo quanto descritto nel brevetto, è possibile assegnare un profilo di gioco predefinito a un utente. In questo modo, l'IA simulerebbe, inizialmente, il comportamento generico di un essere umano. Nel tempo, però, tramite il "monitoraggio di diverse sessioni di gameplay del giocatore su vari titoli", l'IA potrebbe personalizzare il profilo dell'utente e iniziare a comportarsi in modo più simile allo specifico giocatore oggetto di analisi.
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L'idea è che, una volta dotati di un profilo IA in grado replicare fedelmente il proprio stile di gioco, si possa affidare una partita all'intelligenza artificiale affinché prosegua nel gioco al posto nostro, ad esempio quando occorre andare a preparare la cena. Una volta pronti a tornare al gioco, basta uscire dalla modalità automatica.
Il brevetto cita in modo specifico istanze in cui "il sistema di controllo della partita può procedere in modalità automatica per completare specifici compiti che risultino troppo difficoltosi per l'utente".
Una mano d'aiuto
Il brevetto delinea inoltre il proprio potenziale nell'ambito del gioco multiplayer competitivo. Se un giocatore, ad esempio, deve abbandonare la patita, anziché interrompere la sessione, potrà avviare la modalità automatizzata per simulare il proprio stile di gioco, al fine di "mantenere la presenza online" in caso di necessità.
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Considerata l'atmosfera non esattamente serena nell'ambito dei giochi multiplayer online e le tensioni intorno ai cosiddetti "cheat", ovvero metodi artificiali e illeciti per ottenere un vantaggio (come la mira automatica o l'invulnerabilità), questo sistema potrebbe diventare alquanto controverso, e non sarebbe assurdo immaginare scenari apocalittici come nei migliori romanzi di Philip K. Dick...
Certo, per qualcuno, l'idea di fare uno spuntino guardando una versione IA di sé stessi che affronta e supera le parti più tediose dei propri giochi preferiti potrebbe essere interessante. Per altri, invece, potrebbe essere assurdo poter finire un gioco senza il minimo sforzo.
Indipendentemente dai punti di vista, si tratta ancora di un brevetto e non è garantito che Sony realizzerà davvero una versione funzionane di questo concept. Dunque non aspettatevi di poter affidare all'IA il raggiungimento degli obiettivi più faticosi tanto presto.
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Emma Boyle is TechRadar’s ex-Gaming Editor, and is now a content developer and freelance journalist. She has written for magazines and websites including T3, Stuff and The Independent. Emma currently works as a Content Developer in Edinburgh.