Recensione LG Nano 90

LG Nano 90, o Nanocell TV 55NANO906NA, alza il livello tra i televisori LCD

LG Nano 90 (65NANO906)
(Image: © LG)

Verdetto

LG Nano 90 non è un miracolo della tecnologia ma svolge in maniera eccellente il proprio lavoro e rappresenta un notevole salto evolutivo per i televisori LCD. È senza dubbio un concorrente agguerrito nella fascia media.

Pro

  • +

    Colori strepitosi

  • +

    Software facile da usare

  • +

    Angolo di visione molto ampio

  • +

    Neri migliorati rispetto al modello dell’anno scorso

Contro

  • -

    Software poco personalizzabile

  • -

    Qualche alone

  • -

    Manca HDR10+

  • -

    Manca il sensore di luce ambientale

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 Recensione in 30 secondi 

Grazie al buon design e a una distribuzione eccellente sul mercato, i televisori LCD di LG hanno trovato posto in moltissime case. La tecnologia tuttavia mostra alcuni limiti, rispetto ai più pregiati pannelli OLED, in particolare se parliamo di schermi IPS-LCD. 

La tecnologia IPS-LCD offre un angolo di visione molto ampio, ma rende più difficile controllare l’illuminazione del pannello stesso. Rispetto agli schermi VA LCD, quelli IPS in genere non offrono la stessa qualità in termini di nero e contrasto - dettagli molto ricercati dagli spettatori più esigenti. 

Con la serie LG 90, LG sembra aver finalmente trovato una soluzione, con un televisore dal complesso sistema di gestione energetica che riesce a generare ottimi neri, un contrasto più che valido, colori fantastici e un angolo di visione molto ampio. 

 Disponibilità e prezzo 

I televisori della famiglia LG Nano 90 sono in commercio da alcune settimane, in quattro diverse dimensioni: 55, 65, 75 e 86 pollici. Quest’ultima variante, tuttavia, non è disponibile in Italia nel momento in cui scriviamo. Non che un 75 pollci sia piccolo, in ogni caso, ma se volete un televisore gigantesco forse sarete costretti a cercare altrove. 

Quanto ai prezzi, non sono proprio a buon mercato: il 55 pollici infatti costa 1.199 euro, un prezzo molto alto se si considerano solo le dimensioni ma che diventa più ragionevole in rapporto a tutte le qualità di questo prodotto. All’aumentare delle dimensioni ovviamente aumentano anche i prezzi, e per il 75 pollici ci vorranno circa 5.600 euro. 

(Image credit: LG)

Design

LG Nano 90

(Image credit: LG)

 **Dimensioni disponibili**: 55, 65 e 75 pollici | **Sintonizzatore**: digitale terrestre HD/4K | **4K**: Sì | **HDR**: Sì (HDR10, Dolby Vision, HLG) | **Pannello**: IPS con retroilluminazione direct LED e local dimming | **Smart TV**: WebOS | **Curvo**: No | **Dimensioni (55”)**: 1237 x 716 x 70,5 mm | **3D**: No | **Input**: quattro HDMI (due HDMI 2.1), tre USB, sintonizzatore RF, Wi-Fi, Bluetooth, uscita audio ottica 

In confronto ad alcuni prodotti dal design ultramoderno, questo LG Nano90 sembra abbastanza ordinario. La cornice grigio scura è piuttosto sottile, ma non certo delle più sottili che si possano vedere, e il corpo del televisore è in plastica. I due piedistalli sono, in compenso, molto discreti e non peseranno sull’arredamento. In ogni caso si ottiene un effetto migliore montandolo a parete, soprattutto se ci si prende il disturbo di nascondere bene i cavi.  

Non è particolarmente sottile, ma se in cambio si ha una retroilluminazione a LED full array, di certo non ce ne lamenteremo. Questo sistema offre infatti un contrasto nettamente migliore rispetto alla retroilluminazione laterale (edge) ed è particolarmente importante se abbinato a un pannello IPS come questo Nano90. 

La connettività è del tutto soddisfacente: due delle quattro porte HDMI possono gestire segnali 4K e sono quindi pronte per le console di prossima generazione, cioè la PS5 e la Xbox Series X. Si aggiungono tre porte USB e altre connettori meno usati. Non mancano naturalmente Wi-Fi, Bluetooth e porta LAN.

Vale poi la pena spendere due parole sul telecomando, l’ormai tradizionale “magic wand” di LG. L’ergonomia è eccellente con un uso tradizionale, ma chi lo desidera può anche usarlo come una specie di mouse collegato al televisore stesso: abbiamo trovato che selezionare le varie voci non è proprio il massimo della comodità, ma per altri è un supporto fantastico. Il punto è che con LG potrete scegliere come usare il telecomando, cosa che altri invece non offrono.

(Image credit: Future)

Smart TV (webOS) 

Il 55NANO906 usa WebOS, come tutti i più recente televisori LG. Questo software non è cambiato molto dall’anno scorso, a parte il numero di applicazioni disponibili che è leggermente aumentato. Oltre alle funzioni “da TV”, ritroviamo la dashboard per il controllo domotico e la compatibilità con Amazon Alexa. Abbiamo però avuto qualche difficoltà a registrare un account Google e usare Google Assistant.

Come abbiamo già affermato in passato WebOS è davvero semplice da usare, il che è sicuramente il maggior pregio di questo sistema. Chiunque capirà subito come passare da un’app all’altra, come cercare i propri contenuti preferiti, o come gestire le impostazioni basilari. Manca una vera e propria homepage, giacché LG ha scelto di “comprimerla” in una striscia di app che compare nella parte bassa dello schermo, senza fermare la riproduzione del contenuto in corso.

Avremmo voluto che la dashboard principale fosse un po’ più personalizzabile. LG ha inserito alcune posizioni bloccate, ma se non le usate (i contenuti suggeriti da LG per esempio, al primo posto), finirete per sentirvi “derubati” dello spazio sul televisore che avete appena pagato. Di fatto la prima parte della barra, circa il 25%, potrebbe risultare poco o per nulla utile a molte persone. Vorremmo tanto che LG permettesse di modificare quella parte; la prima posizione in particolare sembra tanto una pubblicità, e non abbiamo mai avuto una sola ragione per cliccarvici. 

Quanto ai formati HDR, manca HDR10+, quindi alcuni contenuti saranno riprodotti con la modalità HDR di base. Peccato, ma ci sono Dolby Vision e HLG, se non altro.

Un’altra caratteristica che vorremmo su questo software è la memorizzazione delle impostazioni d’immagine per le specifiche app. Se modificate qualcosa guardando Prime Video, e poi di nuovo fate dei cambiamenti per guardare Netflix, ecco che tornando al servizio di Amazon dovrete rifare tutto. Piuttosto frustrante. 

La modalità Nitidezza, inoltre, usa filtri troppo aggressivi per la gestione del movimento e la riduzione del rumore. Può andare bene per guardare lo sport, ma in altri momenti ve ne potete anche dimenticare.

Prestazioni HD/SDR  

In questo ambito il televisore ha avuto prestazioni non sempre ideali. È sicuramente in grado di gestire al meglio i contenuti senza HDR (detti SDR), ma il local dimming ha solo 32 zone e le gestione di immagini con forti contrasti (zone scure vicino ad altri ben illuminate) non è sempre eccellente. Il risultato dipenderà molto da ciò che è mostrato a schermo.

Il risultato è che ogni tanto vedrete neri incredibili per un LCD, anche per via del fatto che LG riesce a deviare energia dalle aree scure a quelle più illuminate. Altre volte però il televisore semplicemente non riesce e gestire l’immagine, e il nero diventa subito un grigio scuro. E a volte nemmeno tanto scuro.

Allo stesso tempo LG è riuscita a ridurre gli aloni intorno alle zone illuminate, ma di tanto in tanto, se c’è un piccolo oggetto chiaro su fondo nero, allora l’alone diventa visibile e fastidioso. Curiosamente, questo capita proprio con il cursore del telecomando: un cerchio rosa che, su fondo nero, è circondato da una grossa ombra rossiccia. 

Tali situazioni estreme, tuttavia, si presentano davvero di rado. Con scene più “normali”, come un cielo stellato, non avrete nulla di cui lamentarvi.

(Image credit: LG)

Il punto forte è la tecnologia Nanocell, sviluppata da LG con l’obiettivo di riprodurre colori più intensi e dal maggiore impatto. L’azienda ha aggiunto al televisore dei microfiltri che dovrebbero rimuovere i colori indesiderati e rendere gli altri “puri”. In questo LG ha avuto un successo indiscutibile: i colori riprodotti da questo NanoCell 90 sono semplicemente strepitosi, intensi da “bucare” lo schermo, ma senza gli eccessi che derivano dal trucchetto della saturazione elevata. Questi sono colori autentici, vivi, penetranti. Davvero fantastici.

Il processore all’interno è l’Alpha 7 di terza generazione: non è il più potente al mondo ma è senz’altro in grado di gestire l’upscaling in modo dignitoso. Se vi capita di guardare vecchi film o vecchie serie TV, questo televisore riuscirà ad adattarle bene, riproducendole in 4K senza evidenti difetti. Altri prodotti riescono a fare meglio, compresi alcuni modelli LG, ma per un televisore di fascia media siamo decisamente sopra le aspettative. In ogni caso, se volete il meglio dell’upscaling e vi piacciono i televisori LG, allora dovreste cercare un modello con il processore Alpha 9.

 Prestazioni 4K/HDR 

I contenuti HDR mettono a dura prova i pannelli IPS, che di base non sono la scelta ideale se si vuole un preciso controllo del contrasto. Tuttavia la retroilluminazione Full Array e il local dimming fanno una differenza enorme.

Le immagini HDR sono davvero molto luminose (oltre 500 nit), e questo è un notevole vantaggio rispetto agli OLED, perché consente una buona qualità anche in stanze illuminate. Ma abbiamo anche livelli di nero più che dignitosi, per quanto su questo aspetto OLED e QLED sembrano lontani anni luce.

La cosa interessante di questo Nano90, tuttavia, è il forte contrasto che riesce a produrre nella maggior parte delle situazioni, comprese alcune particolarmente difficili. In film come Gravity o serie tv come The Expanse spesso abbiamo un fondo nero (lo spazio) con punti e corpi chiari (stelle e astronavi, o raggi laser); ebbene, la fantascienza non è un problema per questo televisore. 

Sì, di tanto in tanto il nero non è “proprio nero”, e a volte il blu scuro non è abbastanza scuro ma in generale la qualità è eccellente, e soprattutto i colori sono impressionanti. Rispetto alla generazione precedente questo televisore vi farà ricredere sulla tecnologia LCD, se siete di quelli convinti che solo gli OLED possano rappresentare il prossimo passo evolutivo.

La tecnologia Nanocell di LG, stando alle dichiarazioni dell’azienda, usa nanoparticelle che “agiscono come purificatori che perfezionano i colori per riprodurre tonalità vivide e precise”. Forse non è una spiegazione tecnicamente ineccepibile, ma vi possiamo assicurare che il risultato è davvero strabiliante. L’intensità e la precisione di cui è capace questo televisore non si trovano facilmente su altri prodotti.

In ogni caso, come abbiamo accennato, qualche alone si nota di tanto in tanto. LG, così come Sony, non è riuscita a eliminare del tutto il problema. Dovremo probabilmente attendere il 2021, quando arriveranno modelli (i top di gamma almeno) con centinaia o forse migliaia di zone per il local dimming. In ogni caso, gli aloni luminosi sono limitati e si notano solo se li cercate attivamente - circostanza che difficilmente avviene guardando la TV. Diventano evidenti solo in alcuni contesti, quando per esempio ci sono titoli bianchi su fondo nero; ma non sempre, dipende dalla posizione e dalle dimensioni dei titoli stessi.

(Image credit: Future)

Un altro potenziale problema è la luminosità instabile: il sistema di LG è dinamico e cerca di adattare la retroilluminazione costantemente, in base alle immagini riprodotte. In genere funziona abbastanza bene, ma in una stanza buia a volte lo schermo diventa un po’ troppo scuro, oppure può capitare che l’adattamento del sistema generi un brevissimo (meno di mezzo secondo) sfarfallio.

Tra le varie modalità di immagine disponibili è praticamente impossibile non trovare qualcosa di proprio gusto. Nella nostra prova, abbiamo trovato che la modalità Cinema è preferibile nella maggior parte dei casi, tanto per i film quanto con le serie TV di grande qualità (per l’occasione ho riguardato The Expanse S04). Con prodotti tecnicamente meno pretenziosi, come Modern Family, la modalità HDR fa un buon lavoro ma gli algoritmi a volte risultano troppo aggressivi, e potreste preferire la modalità cinema per un’immagine più morbida. Se guardate la televisione di giorno, però, la modalità Cinema non è abbastanza luminosa; sarà meglio intervenire sulle impostazioni. 

Di default, poi, LG Nanocell 90 cerca di usare la modalità Eco, si tratta di una soluzione a bassa luminosità che promette risparmi energetici ma che non ci ha convinti per niente. L’energia utilizzata dal televisore cambia pochissimo da una modalità all’altra e in modalità Eco avrete un’immagine peggiore. Meglio disabilitarla il primo giorno e dimenticarsi che esiste.

(Image credit: LG)

 Audio 

Come in tutte le cose che fa, anche per l’audio LG ha utilizzato l’Intelligenza Artificiale ThinQ, disponibile tra le opzioni. La maggior parte delle persone dovrebbe attivarla fin da subito, mentre i puristi potrebbero volerla usare solo per alcuni contenuti, preferendo impostazioni personalizzate o la modalità cinema, che risulta un po’ più piena e ricca con i prodotti più famosi di Hollywood. 

Gli altoparlanti del televisore sono … altoparlanti di un televisore, quindi non è il caso di aspettarsi miracoli. Ma si comportano comunque piuttosto bene, con uno spettro abbastanza completo e bassi tutto sommato convincenti. Il volume massimo è molto alto, sicuramente adeguato per riempire una stanza, ma potreste notare qualche carenza nei medi e negli alti, se siete attenti a questo aspetto. 

Le opzioni per esaltare il parlato funzionano molto bene: anche a volume basso permettono di comprendere cosa dicono i personaggi, senza farli sembrare dei robot (prendi nota, Sony).

(Image credit: Samsung)

 La concorrenza 

Considerato il prezzo, questo televisore da 55 pollici va a scontrarsi con prodotti di alto livello. A cominciare dal B9 OLED della stessa LG, che si trova a prezzi del tutto simili a questo Nanocell 90, almeno per la versione da 55”. Molti in effetti potrebbero pensare che tanto vale prendere il B9 OLED, visto che costa più o meno gli stessi soldi: ma come abbiamo visto il pannello IPS LCD ha i suoi vantaggi, come per esempio una maggiore luminosità, che lo rende più adatto alle stanze illuminate. Inoltre c’è sempre la questione della longevità dei pannelli OLED. 

Un’altro concorrente interessante è il Sony XH 90. Rispetto a questo LG Nanocell ha prestazioni anche migliori, ma di contro vi costerà un prezzo ancora maggiore. Dettaglio che, ovviamente, per molti sarà determinante. 

Il concorrente più temibile? Senza dubbio il TCL C81, un QLED di nuova generazione che, in versione da 55 pollici, costa meno di 800 euro. Non sappiamo ancora come si comporta ma è tra i prossimi TV che riceveremo, quindi presto potremo dirvi qualcosa di più concreto su quello che si preannuncia come uno tra i best buy del 2020, nel settore dei televisori.

Verdetto 

LG Nanocell 90 è uno tra i migliori televisori del 2020. Offre colori spettacolari e un contrasto incredibile per essere un LCD, insieme a livelli di nero che nella maggior parte dei casi sono molto buoni. Ogni tanto mostra qualche alone, ma è un difetto comune alla maggior parte dei televisori in questa fascia di prezzo. 

Ovviamente un 55 pollici da oltre mille euro deve affrontare i molti prodotti economici sul mercato, ma questo televisore non è fatto per chi pensa prima di tutto al risparmio. Offre una qualità dell’immagine eccellente, un software maturo e prestazioni da top di gamma.

Lo possiamo consigliare? È una risposta difficile da dare: non possiamo dire “sì senz’altro”, proprio per la difficile collocazione di prezzo e per via del fatto che c’è almeno un concorrente OLED che costa una cifra simile. Ma se sceglierete questo LG NanoCell 90 difficilmente ve ne pentirete. 

Valerio Porcu

Valerio Porcu è Redattore Capo e Project Manager di Techradar Italia. È da sempre ossessionato dai gadget e dagli oggetti tecnologici che cambiano la nostra vita quotidiana, e dai primi anni 2000 ha deciso di raccontarla. Oggi è un giornalista con anni di esperienza nel settore tecnologico, e ha ancora la voglia di trovare le chiavi di lettura giuste, per capire davvero in che modo la tecnologia può rendere migliore la nostra vita quotidiana.