Recensione Canon EOS 6D Mark II

La reflex full-frame di Canon rivolta agli appassionati più esigenti è stata aggiornata

Canon EOS 6D Mark II

TechRadar Verdetto

La EOS 6D Mark II di Canon rappresenta certamente una fotocamera più completa e con specifiche migliori rispetto alla EOS 6D originale, tuttavia non è esente da difetti. Questi problemi condizionano la scelta di quella che per il resto è una reflex full-frame molto valida e con la quale è un piacere scattare. La nuova reflex piacerà sicuramente agli utenti Canon che desiderano passare al formato full-frame, ma altri potrebbero essere maggiormente soddisfatti da prodotti diversi.

Pro

  • +

    Eccellente messa a fuoco in modalità Live View

  • +

    Impugnatura confortevole

  • +

    Touchscreen preciso e affidabile

  • +

    Display completamente orientabile

  • +

    Opzioni di connettività

Contro

  • -

    Copertura del 98% del mirino

  • -

    Impossibilità di registrare filmati in 4K

  • -

    Copertura della messa a fuoco limitata

  • -

    Scarsa gamma dinamica

  • -

    Assenza porta USB 3.0

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Ci è voluto un po' di tempo perché arrivasse la Canon EOS 6D Mark II. In realtà, sono passati circa cinque anni dall'annuncio della Canon EOS 6D originale, che all'epoca rappresentava la più conveniente reflex full-frame disponibile, alla presentazione del nuovo modello.

La 6D originale alla sua uscita ha riscosso un notevole successo poiché, nonostante non fossero presenti alcune delle caratteristiche principali che ritroviamo sui modelli più costosi di fascia alta di Canon, è riuscita ad offrire agli utenti la possibilità di dedicarsi alla fotografia full-frame senza dover sborsare cifre esorbitanti.

Sono cambiate molte cose durante i cinque anni intercorsi tra il lancio della 6D originale e quello del modello successivo, avvenuto nel 2017: Nikon ha nel frattempo introdotto sul mercato la D610 e la D750, due fotocamere molto valide, in diretta competizione con la EOS 6D; d'altro canto anche Sony con l'α7 e l'α7 Mark II ha offerto un modo altrettanto conveniente di entrare nella fotografia full-frame. Naturalmente, da allora sono state presentate fotocamere full-frame più veloci e più capaci, ma la EOS 6D Mark II è ancora in grado di tenere testa alla concorrenza? 

Caratteristiche

  • Sensore CMOS full-frame da 26.2MP 
  • Schermo da 3 pollici touchscreen completamente orientabile con 1.04 milioni di punti 
  • Registrazione video in 1080p 

Come ci si aspetterebbe dopo cinque anni, la EOS 6D Mark II presenta una serie di miglioramenti rispetto alla EOS 6D. 

Il cambiamento principale è certamente costituito dal nuovo sensore. Infatti, la EOS 6D Mark II è dotata di un sensore CMOS da 26.2MP che offre un notevole aumento di risoluzione sia rispetto a quello da 20.2MP della EOS 6D, sia rispetto al sensore da 22.3MP della EOS 5D Mark III

Il nuovo sensore offre un intervallo di sensibilità nativa ISO che va da 100 a 40.000 e che può essere esteso fino ad ISO 50-102.400, corrispondente all’intervallo di sensibilità esteso sia della EOS 6D che della EOS 5D Mark III.

Anche se queste tre fotocamere hanno tutte in comune lo stesso intervallo ISO, la EOS 6D Mark II vanta il processore d’immagine DIGIC 7 di Canon, che è in grado di elaborare le informazioni circa 14 volte più velocemente del precedente DIGIC 6 (la EOS 6D era invece dotata del DIGIC 5), e dovrebbe essere in grado di gestire meglio il rumore dell'immagine a sensibilità più elevate.

Il DIGIC 7 non è il processore d’immagine più avanzato di Canon, infatti sia la Canon EOS R che la EOS RP montano il DIGIC 8, tuttavia è la prima volta che il DIGIC 7 viene utilizzato in una reflex digitale EOS full-frame. Finora, infatti, era presente solo in alcuni corpi reflex digitali con sensore APS-C di Canon e nelle fotocamere compatte PowerShot.

Nella EOS 6D originale la copertura del mirino era pari al 97%. Quel 3% mancante può non sembrare molto, ma gli elementi vaganti possono comunque insinuarsi al bordo dell'inquadratura se non si presta la dovuta attenzione, ed è probabile che li si noti solo una volta che si stanno esaminando le immagini sul display posteriore.

Nella EOS 6D Mark II questa caratterististica è stata migliorata, ma di poco, e la fotocamera non riesce ancora ad offrire una copertura del 100% del mirino, come invece ha fatto, per esempio, Nikon nella sua D750.

A differenza del mirino però, il display posteriore è stato completamente rinnovato: non è più integrato nel corpo come sulla EOS 6D, ma ora è da 3 pollici e completamente orientabile, inoltre è anche touchscreen.

Per quanto riguarda la connettività, sono presenti Wi-Fi, NFC e Bluetooth. Quest'ultimo sfrutta una connessione a basso consumo energetico, il che significa che si può sempre essere connessi alla fotocamera e consentire il rapido trasferimento remoto delle immagini da quest’ultima a un dispositivo intelligente compatibile. 

A bordo è inoltre presente la stabilizzazione digitale a cinque assi dell'immagine di Canon che interviene in nostro aiuto durante la registrazione video a mano libera. Progettato per funzionare nei video ma non con le fotografie, il sistema funziona in combinazione con gli obiettivi dotati di stabilizzazione ottica interna (IS) del marchio.

Continuando a parlare dell’acquisizione video, Canon ha scelto di non includere sulla EOS 6D Mark II la possibilità di registrare video in 4K, limitandola invece al Full HD con frame rate fino a 60p. Questa scelta rappresenta sicuramente un miglioramento rispetto alla registrazione in 30p offerta dalla EOS 6D, ma siamo sicuri che alcune persone resteranno parzialmente deluse dalla decisione di Canon, soprattutto perché in questa area l’azienda nipponica ha eccelso in passato.

Esiste tuttavia un'opzione di timelapse in 4K che unisce varie immagini scattate in questa risoluzione fino a formare un video. È presente, inoltre, un ingresso per il microfono, anche se non c'è una presa jack per le cuffie, utile nel caso in cui si desiderasse monitorare l'audio.

Luigi Famiglietti

Luigi Famiglietti è Editor presso Techradar Italia dal 2020. Da sempre appassionato di scienza e tecnologia, ha deciso di raccontare la continua evoluzione di questo mondo e le sue diverse sfaccettature.

Ha anche lavorato in un progetto applicativo mirato all’individuazione e valutazione di tecniche in grado di migliorare la somministrazione, l’assorbimento e il potenziale immunogenico di vaccini genetici a base di DNA.

Ama viaggiare, suonare il pianoforte e la fotografia. Inoltre, gli piace trascorrere parte del suo tempo libero a giocare con gli amici al pc.