TechRadar Verdict
Animal Crossing: New Horizons è il primo capitolo della serie Animal Crossing ad essere pubblicato dopo otto anni e l’unico attualmente giocabile su Nintendo Switch. Proprio per questo il titolo Nintendo riesce a coniugare al tempo stesso familiarità e freschezza, combinando le meccaniche classiche per cui la serie è divenuta famosa a migliorie che rendono l’esperienza più moderna e profonda che mai.
Pros
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Il crafting è eccellente e non snatura la semplicità del titolo
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Animal Crossing non è mai stato così bello da vedere
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Capacità di controllo aumentate
Cons
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Esperienza di gioco limitata ad una sola isola per console
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Manca l'opzione cloud-saving
Why you can trust TechRadar
Console: Nintendo Switch
Tempo di gioco: 25 ore
Il mondo e la società di oggi finiscono spesso per diventare fonte di forte stress, al punto che l’idea di rallentare e prenderci del tempo per noi stessi sembra quasi impossibile. “Ma come faccio a rallentare e godermi il bello del passare dei giorni? Come posso concedermi un lusso simile quando ogni momento della mia giornata è ormai impegnato in attività stressanti, in un eterno auto-flagellamento che pare proiettarci tutti in un circolo di agonia e distruzione?”
Beh, non siamo certamente terapeuti professionisti, ma di certo possiamo consigliarvi di provare Animal Crossing: New Horizons. Non sarà sicuramente un gioco a risolvere i vostri problemi, ma dopo una settimana passata in compagnia di questo titolo, crediamo che perlomeno riuscirete a stipare le vostre preoccupazioni in delle piccole valigie digitali mentre vi concedete il lusso di una vacanza nel vostro personalissimo paradiso virtuale.
A differenza delle precedenti iterazioni della serie Nintendo, New Horizons vi spedirà nel bel mezzo di un’isola deserta in perfetto stile Nook Inc. Poter essere i primi a calcare i propri passi sulle spiagge vergini di un’isola sconosciuta, per svariate ragioni, è un’ottima idea di partenza per un capitolo di questa serie. La più importante è la creazione di una connessione tra il giocatore e l’ambiente di gioco; in questo capitolo della serie chi tiene il controller tra le mani è uno tra i primi fortunati abitanti di una terra inesplorata e tutta da scoprire. Proprio questo aspetto consente di creare una connessione e una sensazione di appartenenza mai vista in precedenza che vi farà sentire un po’dei novelli Robinson Crusoe mentre le vostre crescenti tribolazioni finiranno per modificare l’iniziale scenario sabbioso in una rigogliosa comunità.
Pazienza e dedizione
E di duro lavoro, paradossalmente, ce n’è tanto da fare in questa vacanza digitale. Nelle fasi iniziali il giocatore viene incaricato da Tom Nook di occuparsi della promozione del territorio. Ciò significa che starà proprio al nuovo arrivato occuparsi di rendere l’ambiente abitabile e più accogliente, dovendo al contempo reclutare nuovi abitanti per l’isola e aiutare l’economia a fiorire attraverso esercizi commerciali.
Proprio per questo le prime ore di gioco potrebbero in qualche modo scomodare i più impazienti, soprattutto in virtù del fatto che inizialmente non è possibile avventurarsi in ogni area dell’isola e ci si limita a rimbalzare da un punto di interesse all’altro. Nel giro di qualche giorno, tuttavia, gli sforzi investiti nella ricerca di rifiuti da raccogliere e pulire per contribuire alla bellezza della nostra cittadina ha cominciato ad acquisire un certo senso, e l’attività si è trasformata in una routine quasi naturale, intervallata dall’arrivo di nuovi abitanti o dall’apparizione di un nuovo museo costruito per l’occasione. La fase introduttiva, insomma, non è troppo limitante ed è importante per definire le fondamenta di quello che è il peculiare ritmo ludico della serie Nintendo.
In Animal Crossing le cose succedono nell’arco di giorni o settimane reali, non nel giro di ore o minuti come in altri simulatori. Ci si può trovare facilmente a impegnare ogni minuto del proprio tempo nel tentativo di inseguire il proprio sogno di raccogliere Stelline, la valuta di gioco, per investire il tutto nella costruzione di un centro abitato che rispetta in modo religioso la propria visione personale (e in tal senso, siamo i primi ad aver sbagliato l’approccio iniziale). Ma questo nuovo capitolo insegna anche che le grandi opere richiedono tempo e dedizione e incoraggia il giocatore ad assaporare ogni traguardo raggiunto nel corso tempo.
Mai stati cosi liberi
Un’altra opzione offerta dalla multiforme ambientazione di Animal Crossing è quella di poter definire con maggiore libertà quella che sarà la nostra esperienza di isolani. L’ambiente è una tela bianca che può essere abbellita e modificata attraverso una buona dose di opzioni di personalizzazione. Il gioco permette di selezionare una fra quattro mappe base, ma lascia al giocatore la possibilità di decidere dove sorgerà la sua abitazione, quella dei vicini e anche l’ubicazione di negozi e museo. Una libertà mai concessa in precedenza.
Animal Crossing: New Horizons offre un ventaglio di possibilità che si aprono solamente col tempo. Dopo le prime ore di gioco, New Horizons introduce la possibilità di intervenire sulla morfologia del territorio, andando a modificare l’inclinazione del terreno e introducendo meccaniche che permettono al giocatore di personalizzare il paesaggio costruendo ponti e recinti. Ovviamente il tutto non è tradotto in operazioni veloci di selezione e trascinamento, ma seguono i pachidermici (per scelta) ritmi della saga Nintendo. Non pensiate che il processo di creazione non ci abbia inizialmente provocato qualche grattacapo, specie nel posizionamento di alcuni elementi, ma il tempo speso a far pratica ha velocemente dissipato ogni fonte di frustrazione iniziale.
Proprio come nei precedenti capitoli della serie, le Stelline sono ciò che fa girare il mondo dei colorati personaggi che abitano l’isola, e azioni come costruire ponti, spostare edifici o modificare il territorio per creare colline possono costare davvero tanto. Seguendo l’esempio di Animal Crossing: New Leaf, pubblicato in esclusiva per Nintendo 3DS nel 2013, anche nel capitolo per Nintendo Switch è possibile investire i propri fondi in una sola grande azione per volta, spesso sottostando al pagamento di cifre esorbitanti; è impossibile aspettarsi di compiere grandi modifiche alla propria isola dedicando al gioco solamente una magra porzione del proprio tempo libero, ma questo non è altro che parte del grande disegno a cui la serie ci ha abituato, con obiettivi a lungo termine che non fanno altro che regalare un grosso senso di soddisfazione quando raggiunti. Detto questo, bisogna ammettere che è un po’ difficile non scoraggiarsi trovandosi di fronte a cifre come 198.000 stelline da pagare per la casa e 228.000 stelline di spesa per creare un singolo ponte.
Fortunatamente il processo di personalizzazione della propria isola non passa unicamente attraverso processi costosi e lenti: in ogni momento e in ogni luogo è possibile posizionare elementi decorativi seguendo il proprio gusto, per la prima volta anche all’esterno. Volete rilassarvi sulla spiaggia e abbandonarvi al tepore di un falò notturno coricandovi su un tappetino? Si può fare. Ci tenete a rimanere in forma anche nella realtà virtuale ovolete semplicemente creare una piccola palestra all’aperto per emulare le atmosfere testosteroniche dei reality show più conosciuti? Assolutamente fattibile. La possibilità di sfogare la propria creatività all’esterno quando lo spazio iniziale della propria casa è limitato è effettivamente un’ottima intuizione da parte di Nintendo, che in questo modo è riuscita a eliminare la frustrazione tipica delle prime ore di gioco di questa serie.
Più bello che mai
Anche l’operazione di personalizzazione degli interni è stata migliorata considerevolmente, al punto di essere molto più soddisfacente che in passato. Una volta entrati in casa propria, il gioco dà la possibilità di attivare una modalità che permette di ruotare e muovere i propri mobili senza che l’avatar tridimensionale venga considerato. Questa opzione rende l’operazione decisamente meno meccanica che in passato e considerevolmente più veloce e semplice.
Generalmente, chi approccia titoli come questo senza voler spendere troppo tempo nella personalizzazione dell’ambiente di gioco, finisce per desiderare di poter modificare il proprio aspetto. Anche in questo ambito, New Horizons è riuscito a migliorare considerevolmente lo standard a cui la serie ci aveva abituato. Dite addio a quella lista di strambe domande che andavano a definire il sesso e l’aspetto del proprio avatar tridimensionale: ora, fin dall’inizio, il giocatore ha la possibilità di definire alcune delle caratteristiche del proprio personaggio scegliendo tra numerose opzioni.
Proseguendo nel gioco è possibile interagire con alcuni oggetti che permettono di modificare ulteriormente il proprio aspetto in base ad un numero crescente di stili.
New Horizons è anche il capitolo della serie più bello che ci sia mai capitato di vedere. Le texture, i dettagli, i giochi di luce, le animazioni,tutto è estremamente vivido e colorato, mostrando notevoli migliorie rispetto al capitolo precedente. Il nostro invito è quello di comparare, se potete, il capitolo per Nintendo 3DS a quello per Nintendo Switch avvicinando le due console da gioco per poter valutare con i vostri occhi il netto passo avanti dal punto di vista tecnologico e squisitamente visivo.
Infine, è giusto spendere qualche parola sulla direzione musicale; questo è senza ombra di dubbio un titolo da giocare in accoppiata con un buon paio di cuffie se ci si vuole far cullare dalla sua ottima colonna sonora ambientale e dai suoi distintivi effetti sonori. Ci è capitato di correre più e più volte dalla spiaggia alla banchina solamente per poter apprezzare come il suono dei nostri passi variasse a contatto con superfici differenti; è talmente soddisfacente che potrebbe quasi essere comparato a una performance ASMR.
Un "Miglio" alla volta
New Horizons migliora sensibilmente diversi aspetti per cui la serie era già molto conosciuta, ma introduce anche diverse novità, come ad esempio un nuovo tipo di valuta.
Come specificato in precedenza, le Stelline rimangono la forma di denaro primaria e sono necessarie per la stragrande maggioranza delle operazioni possibili nel gioco.
Poi ci sono le Miglia, ovvero un nuovo tipo di valuta che viene data come ricompensa al giocatore per aver portato a termine compiti giornalieri o obiettivi a lungo termine, un po’ come se si trattasse di un sistema a obiettivi. In un certo senso riesce a mitigare quella sensazione di smarrimento tipica dei giocatori più indecisi. Portare a termine semplici compiti come piantare fiori, pescare un pesce o semplicemente giocare almeno una volta al giorno, il videogioco ricompensa il giocatore in Miglia. Addirittura investendo la nuova valuta in qualcosa si finisce per venire ricompensati con... altre Miglia!
Questo nuovo sistema di ricompense e la sua parallela esistenza affiancata all’economia delle Stelline non fa altro che aggiungere una marcia in più a un titolo che, diversamente, potrebbe soffrire delle lungaggini tipiche di quando si decide di investire il proprio patrimonio in qualche grande opera. La sensazione, invero positiva, è che la propria libertà creativa non sia ostacolata dall’utilizzo delle Stelline per ripagare i propri debiti o per la costruzione di ponti e altri collegamenti.
Collezionare Miglia non è solo consigliato per aumentare le proprie possibilità, ma anche perché solamente con questa speciale valuta si può accedere a contenuti esclusivi come l’ampliamento dell’ inventario o le nuove decorazioni speciali. Nel caso si fosse a corto di risorse, in un secondo momento il titolo Nintendo consente di scambiare le Miglia con le Stelline; sempre tramite questa nuova valuta che può entrare in possesso di biglietti aerei utilizzabili per visitare altre isole vicine.
Parlando di isole vicine, bisogna ammettere che l’introduzione di nuovi scenari è un’altra ottima novità: non solo è possibile esplorare nuove zone (seppur visivamente non molto dissimili) con caratteristiche e risorse naturali differenti, ma è proprio in questi frangenti che si possono incontrare nuovi possibili isolani da invitare nella propria comunità.
Questo aspetto si rivela estremamente utile quando ci si accorge di aver esaurito i compiti giornalieri e le cose da raccogliere nella propria isola, ma ci si vuole comunque dedicare al crafting di nuove risorse. Ci siamo entusiasmati nel constatare che mangiare frutta rendesse il nostro avatar tridimensionale estremamente forte e abbiamo finito per distruggere ogni roccia presente nella zona per poi constatare, solo successivamente, che avremmo dovuto raccogliere delle risorse da quelle stesse pietre. Esattamente come le già menzionate Miglia, la possibilità di viaggiare verso altre isole aggiunge maggiore continuità all’esperienza di gioco.
Craft e molto altro
Un altro nuovo aspetto introdotto da New Horizons è il crafting. In tutta onestà, quando la compagnia giapponese ha ufficializzato l’inclusione di meccaniche dedicate alla costruzione partendo da materie prime ci siamo preoccupati. Meccaniche come queste, a volte, vengono inserite in contesti videoludici per aggiungere maggiore profondità all’esperienza di gioco al costo di interminabili rincorse tra schermate piene di variabili e tempi morti dedicati alla spasmodica raccolta di materie prime.
Invece, Animal Crossing New Horizons riesce a far suo anche questo aspetto, senza uscirne snaturato. Il tutto funziona un po’ come in Minecraft ed è un processo semplice in cui si è chiamati a seguire degli schemi contenuti in un’app dello smartphone in dotazione al protagonista. Basta procurarsi i materiali dall’isola, portarli al tavolo per la creazione degli oggetti, selezionare ciò che si vuole realizzare da una lista e il gioco è fatto. La scelta è ampia e questi schemi possono essere acquistati per arricchire la propria esperienza. Spesso sono gli stessi isolani a ricompensare il giocatore con nuove ricette, ma il gioco prevede anche eventi unici nei quali è lo stesso personaggio controllato dal giocatore a dedurne alcuni (addirittura sognandoli!).
Una volta ci è capitato di pescare una lattina vuota al posto di un pesce, ma la nostra delusione si è presto trasformata in meraviglia nel constatare che il nostro personaggio si era inventato un modo per utilizzarla per creare qualcosa di nuovo. Fra gli oggetti realizzabili attraverso il crafting ricordiamo soprattutto mobili e strumenti con cui interagire con elementi dell’isola. Raccogliendo più e più schemi ci si rende ben presto conto che la loro complessità cresce col passare del tempo, ma in linea di massima la loro utilità è tale da valere sempre il tempo speso nel realizzarli.
Oltre ad offrire nuove scappatoie dalla noia, il crafting introduce una nuova dimensione all’intero ecosistema dell’universo di Animal Crossing. Gli alberi non saranno più semplicemente fonte di frutti da rivendere per collezionare Stelline, ma consentiranno di collezionare tre tipologie differenti di legno che possono essere impiegate per costruire specifici strumenti.
Ovviamente questo non minimizza l’importanza del mercato e della compravendita, dopotutto si tratta sempre di Animal Crossing, ma il gioco è chiaramente interessato da equilibri differenti che allontanano la sensazione di essere completamente dipendenti dai capricci di Tom Nook e dalla capienza del proprio portafoglio. Molti oggetti possono essere comprati invece di essere realizzati dal giocatore stesso, e la stessa sensazione di meraviglia provata nel vedere spuntare articoli in vendita differenti ogni giorno, come nei capitoli precedenti, è fortunatamente intatta.
Animali sociali
Chiaramente gli elementi chiave distintivi della serie permangono. Animal Crossing non sarebbe tale senza tutti quei piccoli momenti di semplice quotidianità che abbiamo imparato ad apprezzare nel corso degli anni. Attività come la caccia e la collezione degli insetti, la personalizzazione di capi di abbigliamento, la pesca ossessiva di tutto ciò che vive in mare o la semplice raccolta dei fossili sono tutti presenti e fanno sicuramente parte delle attività più memorabili fra quelle presenti nel titolo.
Dedicarsi alla creazione di un clima conviviale in cui tutti gli abitanti dell’isola è forse uno degli aspetti più maggiormente apprezzabili, soprattutto in virtù di un comparto animazioni tirato a lucido e di una qualità della scrittura dei dialoghi sensibilmente più curata e divertente che in passato.
Fortunatamente in Animal Crossing New Horizons non ci si deve affidare alla sola intelligenza artificiale dei propri compagni isolani per combattere la solitudine. Il gioco permette di visitare l’isola di altri giocatori online tramite il Nintendo Network, ma forse la più grande novità è la possibilità di condividere l’esperienza di gioco cooperando in compagnia di altre persone fino ad un massimo di quattro in contemporanea sulla stessa console.
Non abbiamo ancora avuto la possibilità di testare questa caratteristica, ma potrebbe contribuire a rendere più accettabile la decisione di Nintendo di limitare il gioco a una sola isola per console. Se l’ambientazione doveva essere (almeno negli intenti) il paradiso personale di ogni giocatore, non si capisce bene il motivo per cui qualcuno che condivide la stessa console con altre persone (specialmente nel caso di giocatori più piccoli) debba forzatamente condividere la propria visione con individui che potrebbero avere gusti sensibilmente differenti dai suoi.
Nuove opzioni di salvataggio e menù rivisto
Un’altra limitazione piuttosto importante che va sicuramente a impattare sull’esperienza di gioco con Animal Crossing New Horizons è la mancanza di supporto al cloud saving; questo significa che i propri dati di gioco potrebbero andare perduti nel caso in cui la console dovesse soffrire di un malfunzionamento o se più semplicemente dovesse essere rubata. In tal senso, Nintendo si è mossa dichiarando che si occuperà di creare un servizio di recupero dati, anche se nel momento in cui scriviamo non sono stati resi pubblici dettagli più chiari in merito.
I due difetti evidenziati sono presenti ed è inutile girarci attorno, ma la sensazione è che l’esperienza di gioco in toto non ne esca particolarmente intaccata, specie quando si vuole guardare a quanto di buono il titolo offre.
Molti, infatti, sono i passi avanti fatti in quanto a opzioni che snelliscono processi in precedenza macchinosi e mai corretti nel corso degli anni. Ad esempio ora il gioco salva automaticamente e sono state introdotte opzioni che ne migliorano sensibilmente la fruizione, come la possibilità di espandere il numero di slot del proprio inventario, con tanto di opzione per raggruppare oggetti della stessa tipologia in modo da non trovarsi improvvisamente impossibilitati nel raccogliere qualcosa. Anche operazioni come la scelta degli strumenti da un menù veloce o la possibilità di donare al museo più oggetti in una sola operazione rendono le partite più piacevoli e scevre di tempi morti. L'ormai immancabile photo mode permette di pavoneggiarsi con gli amici e di immortalare le proprie gesta in modo estremamente curato, grazie ad una serie di filtri e accorgimenti che ne testimoniano l’estrema qualità.
Verdetto
Come tanti altri videogiochi di simulazione, Animal Crossing crea una relazione piuttosto profonda con il giocatore, al punto tale che la sua soddisfazione e il suo coinvolgimento non possono che essere direttamente proporzionali a quanto tempo ed energie sono state spese in compagnia dei suoi piccoli protagonisti super deformed. New Horizons, in tal senso, sembra essere anche migliore dei precedenti capitoli poiché il rapporto fra il tempo investito dal giocatore nel suo universo e la mole di contenuti offerti è decisamente migliore che in passato. Potete stare certi che il titolo Nintendo tenterà in tutti i modi di farvi passare dei bei momenti, a prescindere dalla vostra idea di divertimento.
Animal Crossing ha sempre avuto un fascino estremamente peculiare che altri titoli hanno cercato di emulare senza però riuscire mai nell’impresa di superarlo; quello stesso fascino è mantenuto, e incredibilmente migliorato in New Horizons. Tutti gli elementi che hanno reso la serie immortale nei cuori dei giocatori sono chiamati all’appello, ma in una forma estremamente più rifinita e profonda. Da oggi l’asticella qualitativa della serie è ufficialmente più alta e il titolo può essere apprezzato sia dai veterani che dai neofiti attratti dalla fama di un brand così amato e celebrato.
Animal Crossing: New Horizons è disponibile su Nintendo Switch.
Majkol Robuschi is the founder and chief editor at Geekgamer.it.
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